venerdì 10 luglio 2015

Cos'è un oleolito


L' oleolito non è altro che il risultato di una macerazione di una o più piante in un olio vegetale. 
La maggior parte dei composti presenti nelle piante è liposolubile , quindi estraibili con l'olio . 
I rimanenti composti si possono estrarre con alcool etilico (soluzioni idroalcoliche) . 

Gli oleoliti sono ottimi per estrarre tutte quelle sostanze che la natura può offrirci, in un modo semplice ed economico. 
Ideali come olii da massaggio, come ingredienti per unguenti e creme corpo e viso, per la bellezza e per la salute della pelle. 


QUALI OLI SI UTILIZZANO

Olio di riso
Spesso ci si chiede quale olio vegetale sia più indicato per fare un oleolito. 
La scelta è abbastanza soggettiva, in quanto si possono usare tutti gli oli vegetali . 
Vediamo nello specifico alcune caratteristiche di qualche olio. 

Olio di Mandorle dolci (Prunus amygdalus dulcis) : è un olio leggero ma nutriente e soprattutto economico , ideale per fare gli oleoliti. 
Usato da sempre per le sue proprietà emollienti , ha l'unico difetto di emanare subito un forte odore acre quando irrancidisce (per questo motivo si consiglia di pulire bene i contenitori da eventuali gocciolamenti / perdite) 

Olio di Jojoba ( Simmondsia chinensis ) : quest'olio in realtà è una cera liquida , è molto resistente all'irrancidimento e penetra più in profondità nella pelle rispetto agli altri oli. 
Per questo si consiglia di usarlo puro, o diluito con un altro olio, per gli oleoliti curativi . 
Vista la sua grande resistenza all'ossidazione può essere aggiunto ad ogni oleolito come antiossidante. ( quantità : 1/3 o 1/4 ) . 
Idratante , nutriente e tonificante. 

Olio di Girasole
 (Helianthus annuus): olio molto simile alle all'olio di mandorle dolci ma leggermente più resistente all'ossidazione e ricco di vitamina E. 

Olio di crusca di Riso : la presenza del gamma Orizanolo, un fitosterolo presente nel riso, dovrebbe garantire una maggiore resistenza all' ossidazione e in ogni caso c'è una certa quantità di tocoferolo che lo preserva. 

Altri oli vegetali. La natura ci offre altri oli molto buoni e utili per la nostra pelle... Tra i tanti ricordiamo: 
Olio di nocciolo di albicocca: olio molto ricco e nutriente, ideale per pelli secche e/o mature. 
Olio di Rosa Mosqueta: simile a quello di albicocca, ma più nobile (e anche costoso !). Ha elevati livelli di acido linoleico, linolenico e oleico e vitamina C, oltre a piccole quantità di acido trans-retinoico che insieme stimolano la rigenerazione dei tessuti. 
Olio di Sesamo : ideale per le pelli grasse . 
Nb: questi ultimi hanno una caratteristica particolare... Il loro odore può alterare, a seconda dei casi, il profumo naturale di alcuni oleoliti... 

Ovviamente, non per ultimo, c'è il classico olio di Oliva, da sempre usato nella tradizione! Sufficientemente resistente all'ossidazione, ha un odore alimentare piuttosto marcato, ma grandi proprietà cosmetiche. 

PER I MIEI OLEOLITI IO UTILIZZO OLIO DI GIRASOLE E DI RISO.



QUALI PIANTE UTILIZZARE


La scelta della pianta (droga) è fondamentale per fare un buon oleolito.
Spesso si tende ad usare la pianta secca in quanto si risolve il problema dell'acqua , presente naturalmente nelle piante fresche, che tende a dar problemi di conservazione dell'olio, facendolo irrancidire .
Ci sono casi però in cui è necessario usare piante fresche (vedi oleolito di Iperico, Melissa e Arnica)
Prima di usare una pianta è bene documentarsi, sia per conoscere le varie proprietà, sia per sapere se ci sono eventuali problemi di utilizzo a livello topico (es: l'olio di arnica non dovrebbe essere usato su pelli sensibili).


COME SI PREPARA


Non è necessario avere una ricetta specifica (con quantità o altro) .
Basta avere olio vegetale e pianta quanto basta.

Prendere un vasetto con chiusura ermetica pulito e asciutto (vasetto marmellata, miele) e riempirlo di droga. Prender l'olio e coprire interamente la pianta, in modo che nessuna parte di essa fuoriesca dall'olio .
Se è possibile utilizzare tutta la superficie interna del recipiente in modo che non rimanga dell' aria all' interno di esso. ( ma questo non è vincolante per la buona riuscita).

Metodo per digestione tradizionale (a freddo)

Una volta preparato il tutto, si lascia a riposare per una 40ina di giorni in un luogo buio e asciutto (es: in un mobile o in uno sgabuzzzino).
Almeno 2 volte a settimana bisogna agitare il recipiente o prendere un cucchiaio pulito e asciutto e mescolare. Ricordarsi di richiudere bene il recipiente.

Metodo per digestione a caldo (solare o bagnomaria) 

Si riempie il contenitore con droga e olio come sopraccitato, dopo di che si espone  al sole. Alcune scuole di pensiero vogliono che durante l'esposizione i vasetti siano rivestiti di stagnola, chiusi con un coperchio o invece esposti all'aria senza alcuna chiusura.  Questo metodo richiede una 15ina di giorni , perchè attraverso il calore del sole l'estrazione dei principi vegetali avviene con maggior rapidità.

A bagnomaria: si prende il nostro olio+pianta e lo si immerge per un 6/8 ore in acqua calda, meglio se a fuoco lentissimo. Per ottenere un oleolito più ricco, ripetere più volte l' operazione con della nuova droga.

Nb: Oleolito di pianta fresca: l'eventuale acqua presente nelle piante andrà a depositarsi sul fondo del recipiente.. in questo caso filtrare il tutto senza far cadere l' acqua. Depositi sul fondo di materiale polveroso o altro (polline ..) son processi normali, perciò non temete !

(le immagini e i contenuti sono stati liberamente presi dal web)

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